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Einstein lo ha dimostrato, CHI VIAGGIA RIMANE PIU’ GIOVANE.

Il celeberrimo Paradosso dei due gemelli, uno viaggiante l’altro stanziale,

Il celeberrimo Paradosso dei due gemelli, uno viaggiante l’altro stanziale, trovò conferma sperimentale molti anni dopo grazie agli orologi atomici, e definitivamente nel 1976 al Cern di Ginevra con l’esperimento dei Muoni:

Si trovò che al loro ritorno i Muoni erano più giovani, perché erano decaduti più lentamente dei muoni in quiete nel laboratorio
(A.Lanza)
 
Mentre da un punto di vista scientifico si è reso necessario scomodare il Cern, da un punto di vista culturale la dimostrazione è molto più facile: 
basta venire nella mia città a settembre, e solo a settembre, quando si verifica lo straordinario fenomeno del rientro delle signore cremonesi dalle vacanze:
di ritorno dalla Sardegna o dalle Maldive, le splendide mogli della Cremona bene sfilano per la città in bicicletta, a dozzine, esibendo cosce toniche e abbronzatissime, agghindate come fossero quindicenni…
Viaggiare ringiovanisce, c’è poco da dire.
Aldilà del gossip: viaggiare apre gli orizzonti, ci permette inquadrature diverse della realtà, ma non è detto che sia sempre un bene, può infatti succedere che sia difficile rientrare nella propria dimensione quotidiana, trovandola troppo stretta e noiosa.
Nel qual caso l’antidoto consiste nel pianificare subito il prossimo viaggio.
Anche Albert Einstein viaggiò moltissimo, per studio, per lavoro, o per scappare da chi proprio non lo apprezzava…
Se potessi gli chiederei qual è stato il suo viaggio più bello.
Penso mi risponderebbe:  Next!
A.S.

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